Un ricordo di Ian Donald, pioniere nello studio degli ultrasuoni, a trent’anni dalla scomparsa
L’utilizzo degli ultrasuoni in campo medico ha segnato una svolta importante nella diagnostica. Una brillante intuizione, infatti, aveva condotto ad utilizzare le onde sonore sul corpo umano per ottenere una sua riproduzione prima in foto e poi, con lo sviluppo di strumenti sempre più all’avanguardia, in video. Sono passati quasi ’60 anni da quando l’ormai famoso articolo di Ian Donald, che spiegava questa nuova tecnica, apparse nella rivista medica The Lancet. Con questo articolo veniva dimostrato come fosse possibile individuare masse tumorali utilizzando gli ultrasuoni. Un anno più tardi lo stesso Donald riuscì, facendo delle ecografie durante una gravidanza, a visualizzare correttamente un feto, rivoluzionando per sempre il campo della diagnostica prenatale. Il suo studio spianava la strada per l’utilizzo degli ultrasuoni al fine di diagnosticare malattie e seguirne il decorso. Ancora oggi, con strumentazioni sempre più tecnologiche e precise, l’ecografia viene impiegata continuamente in diversi campi della medicina: radiologico, internistico, chirurgico e ostetrico.
Ian Donald nacque in Scozia nel 1910. Qui iniziò i suoi primi studi ,che proseguirono poi in Sudafrica, dove si trasferì con tutta la famiglia durante gli anni dell’adolescenza. Tornato in Gran Bretagna, frequentò l’Università di Londra, dove si laureò in medicina con numerosi meriti e riconoscimenti.
Dal 1942 al 1946, durante la Seconda Guerra Mondiale, prestò servizio come medico nella RAFVR (The Royal Air Force Volunteer Reserve ), l’aeronautica militare del Regno Unito. Periodo durante il quale si distinse per coraggio e capacità.
Finita la guerra, a Londra iniziò a dedicarsi completamente al campo della Ginecologia e Ostetricia e, grazie a diverse borse di studio, cominciò a sviluppare l’idea che gli ultrasuoni potessero essere usati in campo diagnostico. Nel 1955 riuscì a vedere, per la prima volta nella storia della medicina, un cancro ovarico attraverso l’uso di un apparecchio ecografico.
Si presume che fu durante il periodo passato nella Raf che Ian Donald iniziò ad interessarsi all’uso degli ultrasuoni in campo medico. Proprio perché i militari, durante le due guerre, svilupparono l’uso di strumenti che si servivano delle onde sonore. Il Sonar, per esempio, veniva utilizzato nei sottomarini per individuare eventuali ostacoli in profondità o mezzi militari nemici, sfruttando proprio gli ultrasuoni. Partendo da queste conoscenze il medico scozzese sperimentò le sue teorie, sino ad ottenere i primi stupefacenti risultati. Da quel momento l’evoluzione dell’ecografia è stata continuativa ed il suo uso sempre più implementato.
Ian Donald morì nel 1987 e fu sepolto nella campagna dell’Essex. In suo onore nel 1981 in Croazia, a Dubrovnik, fu fondata la Ian Donald Inter-University School of Medical Ultrasound, una delle più grandi e importanti scuole di medicina che si occupano di ultrasuoni.
Oggi, grazie agli studi di Ian Donald, disponiamo di apparecchiature sempre più sofisticate, che consentono esami ecografici e diagnosi precise. Inoltre, al contrario della radiologia, l’uso degli ultrasuoni è completamente privo di rischi per i pazienti. Probabilmente il campo della diagnosi prenatale è quello che ha goduto i maggiori giovamenti dall’uso degli ultrasuoni. L’alta risoluzione delle immagini e lo sviluppo tecnologico consentono oggi di fare degli esami molto accurati e dettagliati dei feti. L’ecografia morfologica per esempio, che si esegue alla ventesima settimana di gestazione, consente di controllare i più importanti organi vitali del feto per monitorare possibili malattie e anomalie.